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Domenico attraverso il nostro sito
Internet conosce la Comunità Oasi Don Bosco
e da Bra in provincia di Cuneo ci raggiunge in Sicilia per vivere un'esperienza
comunitaria
Dal 26 dicembre al 3 gennaio vive
con noi una forte esperienza di condivisione
Insieme festeggiamo il Natale e la
Gioia di un'Amicizia nata per volere della Provvidenza
Incontra anche il Nostro Vescovo che
gli mette la mano sul Cuore e gli profetizza qualcosa...
Rimane affascinato dall'esperienza e
decide di tornare...
A Pasqua Domenico scende di nuovo a Ispica per una seconda esperienza
Comunitaria
Poi la "Grande Scelta" e all'inizio
dell'estate l'arrivo definitivo di Domenico in Comunità...
Il momento dell'arrivo da Bra
insieme alla mamma...
Il 3 Luglio 2003 la Comunità riceve
uno dei "Doni" più grandi da quando è nata: Domenico
Un nuovo Fratello si aggiunge così
alla Piccola Comunità Oasi Don Bosco
Domenico fa amicizia con tutti...
LA TESTIMONIANZA DI
DOMENICO
Un sogno che coltivato con
tenacia e con l’aiuto di Dio è diventato realtà
Il segreto che mi ha portato fino all’Oasi è
stato quello di coltivare un sogno grande donarmi ai giovani come ha fatto
don Bosco. “Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date” Ho ricevuto
tanto dai miei educatori salesiani, sono riuscito a percepire da molti di
loro l’amore, mi sono sentito amato, accolto e ascoltato. Essi hanno saputo
instillare nel mio cuore un senso nella vita donarmi agli altri. Tutto ciò
mi ha fatto scegliere di entrare nei salesiani undici anni fa. Il Signore ha
voluto formarmi e continua a farlo un cuore grande come le sabbie del mare.
E’ stato un cammino pieno di soddisfazioni ma anche molto volte cosparso di
spine. Pur sentendo mia la spiritualità salesiana, mi accorgevo col tempo
che il Signore mi chiamava ad altro, ma non capivo con chiarezza il cammino
da percorrere. Nel cuore il Signore aveva posto il carisma salesiano ma
c’era qualcos’altro, esso doveva esprimersi in modo originale. Sognavo una
comunità salesiana in cui tutte le vocazioni vivessero assieme e che si
donassero ai giovani. Sentivo in me l’esigenza di vivere in comunità più a
misura d’uomo, in cui la porta della comunità fosse sempre aperta,
attraverso la quale i ragazzi potessero entrare a qualsiasi ora e trovassero
sempre qualcuno che li accogliesse: ecco il carisma dell’accoglienza
incondizionata dei ragazzi, consumarsi istante per istante per loro. Sognavo
una comunità dove tutta la personalità del ragazzo potesse maturare anche
gli aspetti umani: dimensione fisica, affettiva, dei sentimenti, razionale,
valoriale, spirituale ecc. Ecco allora la presenza di persone con diverse
competenze, ma che insieme coltivavano lo stesso ideale la passione per i
giovani.
Mi sono detto: “devo acquisire a poco a poco
una mentalità di servizio e assumere un atteggiamento di accoglienza totale
verso i giovani. Il cuore deve nutrire buoni sentimenti e giudizi benevoli,
le mie parole devono essere opportune amabili, mai false, devo prestarmi al
servizio pratico, lavorando e testimoniando con gioia. Dio, comunque guarda
piuttosto quello che vogliamo essere e non tanto quello che siamo stati in
passato”.
Dopo essere uscito dai salesiani ho passato
due anni e mezzo di calvario, tra incertezze e una iniziale delusione che mi
ha portato per i primi sei mesi ad abbandonare tutto, anche Dio, mi trovavo
solo nel mondo ad affrontare da solo le difficoltà del lavoro, della casa,
del rifarsi gli amici. Ho dimenticato Dio e mi sono rifugiato in amori
umani, ma mi accorsi che il vuoto al posto di essere colmato aumentava. La
provvidenza volle che dopo aver lavorato come operaio per sei mesi in una
ditta di spurghi, trovai un posto di supplente e iniziai a insegnare
religione. Furono i ragazzi a salvarmi, riscoprii tutte le cose belle che
avevo lasciato e ricominciai il cammino: Dio è capace di scrivere sulle
righe storte della nostra vita un poema d’amore. Iniziai a scrivere una
regola di vita per una comunità che esisteva nei miei sogni, senza sapere
con esattezza dove sarei andato a parare. Nel frattempo navigavo su internet
per cercare comunità di recente fondazione in cui tutti gli stati di vita
facessero vita comune. Ne trovai tante, ma la loro spiritualità era
differente dalla mia.
Poi un giorno per caso trovai l’Oasi don Bosco aprii il sito e trovai la
pace.
Domenico Veglio - 3 luglio 2003
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