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"Per noi la Santità
consiste nello
stare Allegri"
Don Bosco







"Per noi la Santità
consiste nello
stare Allegri"
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BRICIOLE DI SPIRITUALITA'

RIA


QUANDO DIO CHIEDE
Quando l'uomo chiede è sempre per ricevere;
quando Dio chiede è sempre per donare.
Anonimo

UOMO DI PACE
Un uomo di pace fa molto più bene di un uomo colto.
Tommaso da Kempis

IL VERO CREDENTE
Nessuno di voi è un vero credente se non desidera per suo fratello ciò che desidera per se stesso".
Maometto


COLLOCAZIONE PROVVISORIA
di don Tonino Bello
 

Nel duomo vecchio di Molfetta è riposto un grande crocifisso di terracotta. L’ha donato, qualche anno fa, uno scultore del luogo. Il parroco, in attesa di sistemarlo definitivamente, l’ha addossato alla parete di un locale della sacrestia e vi ha apposto un cartoncino con la scritta “Collocazione Provvisoria”. La scritta, che in un primo momento avevo scambiato come intitolazione dell’opera, mi è parsa provvidenzialmente ispirata, al punto che ho pregato il parroco di non rimuovere per nessuna ragione il crocifisso di lì, da quella parete nuda, da quella posizione precaria, con quel cartoncino ingiallito.

Collocazione provvisoria! Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce: la mia, la tua, non solo quella di Cristo. Coraggio, allora, tu che soffri inchiodato su una carrozzella. Animo, tu che provi i rimorsi della solitudine. Abbi fiducia, tu che bevi al calice amaro dell’abbandono. Non imprecare, sorella che ti vedi distruggere giorno dopo giorno dal male che non perdona. Asciugati le lacrime, fratello che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che ritenevi tuoi amici. Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non finire. Non abbatterti, fratello povero che non sei calcolato da nessuno.

Coraggio! La tua croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre
“Collocazione provvisoria”. Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della croce. C’è una frase immensa che riassume la tragedia del creato al momento della morte di Cristo: “Da mezzogiorno alle tre si fece buio su tutta la terra”. Forse è la frase più scura della Bibbia. Per me è una delle più luminose. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota! Al di fuori di quell’orario, c’è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio.

 

Coraggio allora, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce. C’è anche per te una pietà sovrumana.

Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte febbricitante. Ecco un grembo dolcissimo di donna che ti avvolge di tenerezza. Tra quelle braccia materne si svelerà, finalmente, tutto il mistero di un dolore che ora ti sembra assurdo. Coraggio. Mancano pochi istanti alle tre di pomeriggio! Tra poco, il buio cederà posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali, e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.



IL DONO DI NOZZE DA PARTE DI DIO
La creatura che hai al fianco è mia. Io l'ho creata .
Io le ho voluto bene da sempre, prima di te e più di te.
Per lei non ho esitato a dare la mia vita. Te la affido.
La prendi dalle mie mani e ne diventi responsabile.
Quando l'hai incontrata l'hai trovata amabile e bella.
Sono le mie mani che hanno plasmato la sua bellezza,
è il mio cuore che ha messo in lei tenerezza ed amore,
è la mia sapienza che ha formato la sua sensibilità ,
la sua intelligenza e tutte le qualità che hai trovato in lei.
Ma non puoi limitarti a godere del suo fascino.
Devi impegnarti a rispondere ai suoi bisogni, ai suoi desideri .
Ha bisogno di serenità e di gioia, di affetto e di tenerezza,
di piacere e di divertimento, di accoglienza e di dialogo,
di rapporti umani, di soddisfazione nel lavoro, e di tante altre cose.
Ma ricorda che ha bisogno soprattutto di Me.
Sono Io, e non tu, il principio, il fine, il destino di tutta la sua vita.
Aiutala ad incontrarmi nella preghiera , nella Parola ,
nel perdono, nella speranza . Abbi fiducia in Me.
La ameremo insieme. Io la amo da sempre.
Tu hai cominciato ad amarla da qualche anno,
da quando vi siete innamorati .
Sono Io che ho messo nel tuo cuore l'amore per lei.
Era il modo più bello per dirti "Ecco te l'affido
Gioisci della sua bellezza e delle sue qualità"
Con le parole "Prometto di esserti fedele, di amarti e
rispettarti per tutta la vita"
è come se mi rispondessi che sei felice di accoglierla
nella tua vita e di prenderti cura di lei.
Da quel momento siamo in due ad amarla.
Anzi Io ti rendo capace di amarla "da Dio",
regalandoti un supplemento di amore
che trasforma il tuo amore di creatura e lo rende simile al mio.
E' il mio dono di nozze: la grazia del sacramento del matrimonio.
Io sarò sempre con voi e farò di voi gli strumenti del mio amore e
della mia tenerezza:
continuerò ad amarvi attraverso i vostri gesti d'amore
(Anonimo)

IL VESTITO DI CHI E' NUDO
Il pane che a voi sopravanza è il pane dell’affamato.
Il vestito appeso nel vostro armadio è il vestito di chi è nudo.
Le scarpe che voi non portate sono le scarpe di chi è scalzo.
Il denaro che tenete nascosto è il denaro del povero. 
Le opere di carità che voi non compite sono altrettante ingiustizie che voi commettete.
(S. Basilio)

LA CASSAFORTE DI CRISTO

La mano del Povero è la cassaforte di Cristo...
(S. Pier Crisologo)

PAZIENZA E FEDELTA'

È nella pazienza che Dio vuole maturare la nostra speranza.
Dio non delude mai coloro che si affidano a Lui,
ma vuole che cresca ogni giorno nella pazienza la nostra capacità di accogliere il dono che Lui sta per fare.
Se Egli rispondesse subito alla preghiera, poco grande sarebbe il suo dono;
il premio di Dio è misurato da questa lunga pazienza che matura l'uomo che rimane fedele.
(Divo Barsotti)

SCEGLIERE I POVERI

Quando si è fatta la scelta dei poveri si è due volte sicuri di aver fatto una buona scelta.
Abbiamo scelto come Gesù. E abbiamo scelto Gesù.
(Henri de Lubac)

NON PREOCCUPARTI

Chi ti dà il giorno ti dà anche il necessario per il giorno.
(San Gregorio di Nissa)

GENEROSITA’ DI DIO

Non vediamo il bene che Dio ci fa perché non smette mai di farcene.
Niente colpisce meno la coscienza di un bene continuamente offerto.

(Gustave Thibon)

MESSAGGIO DI TENEREZZA

Questa notte no fatto un sogno,
ho sognato che camminavo sulla sabbia accompagnato dal Signore
e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro e ho visto che ad ogni giorno della mia vita,
apparivano orme sulla sabbia: una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finchè tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi posti c'era solo un'orma...
Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia, di maggiore paura e di maggior dolore...
Ho domandato, allora:
"Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita,
ma perchè mi hai lasciato solo proprio nei momenti peggiori?".
Ed il Signore rispose:
"Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato con te durante tutta la camminata
e che non ti avrei lasciato solo neppure per un attimo, e non ti ho lasciato....
i giorni in cui tu hai visto solo un'orma sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui io ti ho portato in braccio".

CARITA’

Un vescovo, morendo, aveva lasciato tutti i suoi averi alla Chiesa,
ma la sorella reclamava l'eredità per sé.
Si chiese a S. Ambrogio di fare da giudice nella disputa
e il vescovo decise che l'eredità spettava alla sorella.
A chi gli faceva osservare che la Chiesa ci avrebbe perduto, rispondeva:
"No, la Chiesa non perde mai quando a guadagnarci è la carità".


NON SIAMO SOLI

Non saremo mai soli, finché ci sarà un tabernacolo sulla terra.
(Chiara Lubich)

CIO' CHE DIO VUOLE E' PER IL MEGLIO...

Un re del tempo antico aveva un ministro molto saggio che, qualunque cosa accadesse, sentenziava:" Ciò che Dio vuole è per il meglio!" Questa esclamazione non sempre riscuoteva l'approvazione del re che non aveva la stessa fede in Dio del suo saggio ministro. Una volta il re rimase ferito in battaglia e anche in quell'occasione il ministro sentenziò, come sempre:" Ciò che Dio vuole è per il meglio!"
Questa volta il re andò su tutte le furie: come osava il ministro dire una cosa di questo genere, che cosa ci poteva mai essere di buono per lui nell'esser stato ferito? 
E così fece imprigionare il ministro che accettò senza batter ciglio quell'ingiusta punizione con la solita esclamazione: "Ciò che Dio vuole è per il meglio!".
Vinta la guerra il re tornò al suo passatempo preferito: la caccia. Proprio durante una battuta di caccia, mentre cavalcava nella foresta, alquanto lontano dal suo seguito, il re fu improvvisamente circondato da una banda di briganti, adoratori della dea Kalì, alla quale essi solevano offrire ogni anno un sacrificio umano.
Destino volle che questa volta la vittima designata fosse il re stesso, che fu incatenato e portato nel tempio. Ma la vittima sacrificale deve essere fisicamente perfetta e non presentare menomazioni di sorta, perciò quando il sacerdote di Kalì si accorse della ferita del re, decretò che questi non era adatto a essere sacrificato e lo lasciò tornare libero al suo palazzo: quella ferita gli aveva salvato la vita!
Il re si rese conto che il ministro aveva avuto ragione e lo fece immediatamente liberare e reintegrare nella sua carica. Quando il ministro fu alla sua presenza, il re gli raccontò l'accaduto e aggiunse:" La mia ferita è stata davvero per il meglio, perché grazie a essa sono sfuggito alla morte, ma che cosa ne hai guadagnato tu, che sei rimasto rinchiuso in prigione?". Il ministro rispose: "Maestà, se non fossi stato in prigione, sarei stato accanto a voi nella foresta; i banditi avrebbero catturato anche me e, dal momento che il mio corpo è intatto, avrebbero sacrificato me al vostro posto".
Il re ammirò la saggezza del suo ministro e da allora lo tenne nella più alta considerazione. 
(Saggezza Hindù) 

PERCHE' SONO NATI...

Arriva il momento in cui devi spiegare ai tuoi figli perché sono nati.
Ed è meraviglioso se allora ne conosci la ragione.
(Henry Scott)

PROVVIDENZA

Chi crede nella Provvidenza non ha fretta
(Primo Mazzolari)

MIRACOLO A LOURDES

Lourdes 1926.
Un giovane infermo, ormai quasi agonizzante, trovò la forza di lanciare un grido,
quando, essendo passato il Vescovo a benedire con l'Ostensorio dell'Eucaristia,
non aveva avvertito nessun miglioramento:
"Gesù, figlio di Maria, lo dirò a tua madre che non mi hai guarito!"
Piangeva. Allora il Vescovo, intenerito per quella confidenza di bambino,
tornò indietro e lo benedisse nuovamente con il Santissimo.
Ed ecco il prodigio avvenne, perché il moribondo si alzò in piedi,
come folgorato da una forza superiore, potè camminare,
mentre sulle rive del Gave si levavano esclamazioni di entusiasmo.
Il giovane continuava a gridare: "Gesù, Figlio di Maria, mi hai guarito. Lo dirò a tua madre".

LA SEDIA VUOTA

Un uomo anziano si era ammalato gravemente. Il suo parroco andò a visitarlo a casa.
Appena entrato nella stanza del malato, il parroco notò una sedia vuota,
sistemata in una strana posizione accanto al letto su cui riposava l'anziano
e gli domandò a cosa gli serviva.

L'uomo gli rispose, sorridendo debolmente:
"Immagino che ci sia Gesù seduto su quella sedia, e prima che lei arrivasse gli stavo parlando...
Per anni avevo trovato estremamente difficile la preghiera,
finchè un amico mi spiegò che la preghiera consiste nel parlare con Gesù.
Così ora immagino Gesù seduto su una sedia di fronte a me e gli parlo e ascolto cosa dice in risposta.
Da allora non ho più avuto difficoltà nel pregare."

Qualche giorno dopo, la figlia dell'anziano signore si presentò in canonica
per informare il parroco che suo padre era morto.

Disse: "L'ho lasciato solo per un paio d'ore.
Quando sono tornata nella stanza l'ho trovato morto con la testa appoggiata sulla sedia vuota
che voleva sempre accanto al suo letto."

LA VIA CRUCIS DI MADRE MAZZARELLO

Maria Domenica Mazzarello, mentre faceva la via crucis si fermò di fronte alla stazione del Cireneo: "Se ci fossi stata io, lì - pensava - sarei corsa ad aiutarlo! Ma non c'ero". Poi pensò: "Ma il Signore, non è anche nelle mie suore stanche e malate?". Lasciò la via crucis e andò in infermeria.

DAVANTI AL SALVATORE

Mentre San Giovanni Crisostomo stava per morire in esilio a Cimana, sul mar Morto,
disse a chi lo vegliava: "Datemi gli abiti più belli, perché arriva il Salvatore che attendo da tutta la vita"

IN MEZZO AI CANTI DI GIOIA DI UNA MOLTITUDINE IN FESTA... (SaI. 42,5)

Adoperatevi perchè venga rimosso ogni ostacolo che vi impedisce di vivere fino in fondo
i misteri gaudiosi del vostro servizio e di essere per tutti sacramento della festa.
Segno e strumento, cioè, di una letizia pasquale che straripa dalle sponde dei recinti sacri
e allaga gli spazi profani.
Allora la gente capirà dov’è la fontana da cui attingete le acque della speranza
e tutti andranno dietro la vostra indicazione,
ad abbeverarsi direttamente alle sorgenti del Salvatore.

GESU' EUCARESTIA

Se, quando era nel mondo, Gesù guariva gli infermi anche con il semplice tocco delle vesti,
come non pensare che farà miracoli, quando viene dentro di noi,
nella nostra casa, con la Santa Eucaristia?
(S. Teresa di Gesù)

LA NOSTRA MESSA

Se tu soffri e il tuo soffrire è tale che t’impedisce ogni attività, ricordati della Messa.
Nella Messa Gesù, oggi come allora, non lavora, non predica:
Gesù si sacrifica per amore.
Nella vita si possono fare tante cose, dire tante parole, ma la voce del dolore,
magari sorda e sconosciuta gli altri, del dolore offerto per amore,
è la parola più forte,  quella che ferisce il Cielo.
Se tu soffri, immergi il tuo dolore nel suo: dì la tua Messa;
e se il mondo non comprende non ti turbare: basta ti capiscano Gesù, Maria, i santi:
vivi con loro e lascia scorrere il tuo sangue a beneficio dell’umanità: come Lui.
La Messa! Troppo grande per essere capita!
La sua, la nostra Messa.
(Chiara Lubich)

LA SANTA MESSA

Vale assai più una Messa che tanto lavoro e calcoli di una settimana.
Tutto deve provenire da lì: oh, benedetto colui che sente Messa ogni giorno!
(San G.B. Cottolengo)

PERCHE’ IL DIAVOLO NON CANTA

Il diavolo disse ad un uomo sempre allegro: "Non capisco che cosa ci trovi di bello a cantare!"
L’uomo allegro rispose: "Non capisci perché ti manca una nota: il sì!"

LA GRANDEZZA DEL SILENZIO

Il Silenzio è mitezza:
quando non rispondi alle offese
quando non reclami i tuoi diritti
quando lasci a Dio la difesa del tuo onore 

Il Silenzio è magnanimità:
quando non riveli le colpe dei fratelli
quando perdoni senza indagare nel passato
quando invece di condannare intercedi 

Il Silenzio è pazienza:
quando soffri senza lamentarti
quando non cerchi consolazioni fuori di Dio
quando non intervieni, ma attendi che il seme germogli 

Il Silenzio è umiltà:
quando taci per lasciare emergere i fratelli
quando non chiedi plauso e riconoscimenti
quando lasci che il tuo agire possa essere male interpretato
quando dai ad altri il merito e la gloria dell’impresa 

Il Silenzio è fede:
quando taci perché è Lui che agisce
quando rinunci alle voci del mondo
per stare alla sua presenza
quando non cerchi comprensione
perché ti basta essere capito e usato da Lui 

Il Silenzio è saggezza:
quando ricorderai che dovremo rendere conto di ogni parola inutile
quando ricorderai che il diavolo è sempre in attesa di una tua parola imprudente per nuocere e uccidere 

Infine il Silenzio è adorazione:
quando abbracci la Croce, senza chiedere il perché
nell’intima certezza che questa è l’unica Via giusta… 
(S.Giovanni della Croce)

LA VIRTU' DELL'OBBEDIENZA

Raccontavano di Abbà Giovanni Nano
che ritiratosi a Scete presso un anziano della Tebaide, venne nel deserto.
Il suo abbà, preso un legno secco, lo piantò e gli disse di innaffiarlo ogni giorno con un secchio d'acqua, finchè non desse frutto. L'acqua era tanto lontana che doveva partire alla sera per essere di ritorno al mattino. Dopo tre anni il legno cominciò a vivere e a dare frutti. L'anziano li colse e li portò ai fratelli radunati insieme, dicendo; "Prendete, mangiate il frutto dell'obbedienza".
Si, quei frutti erano nati dall'obbedienza…

LETTERA DI GESU' PER CHI VUOLE ESSERE AMICO

Carissimo,
so bene che non è sempre facile essere capaci di vera amicizia nei confronti degli altri.
Il Padre ha fatto te, me, ciascun uomo, con il cuore pieno di un profondo desiderio di comunione con gli altri. Tanto forte quanto è grande la paura che ci fa la solitudine; eppure gli uomini finiscono spesso per ferirsi e farsi dei male, come i porcospini della parabola.

Come mai, caro amico, è così difficile andare d'accordo? Come mai succede così spesso che due o più persone, per tanto tempo cosi affiatate, prendano le distanze l'una dall'altra, per una parola di troppo, per uno sgarbo fatto con leggerezza?

Se vuoi, posso darti qualche consiglio. Non lo inventerò per l'occasione, ma ti ripeto quanto ho detto spesso ai Dodici, lungo le strade della Palestina.

l. Per prima cosa, bisogna saper «domare» una brutta bestia che tutti gli uomini, chi più o chi meno, si portano dentro: la spinta a mettersi sempre al primo posto. Ci piace essere serviti, adulati dagli altri, circondati di complimenti e di attenzioni... per cui quando qualcuno ci disapprova reagiamo come bestioline ferite, sbraitando e chiudendo le porte. E così ci dimentichiamo dell'unica cosa che conta nella vita e che può farci felici: Amare ed essere Amati. Per questo ai miei discepoli ho detto spesso (tantissime volte!) che il numero 1 del gruppo è chi sa amare e servire gli altri e che l'unico «pezzo grosso» tra di noi è chi sa dare la vita per gli amici...

2. Un altro consiglio vorrei darti: per essere un buon amico devi imparare a non chiudere la porta del tuo cuore a nessuno ed essere pronto ad accogliere tutti.
Pensa ai farisei dei miei tempi: per loro ladri e prostitute erano persone impure, da cui guardarsi, gente da disprezzare cordialmente perché mai avrebbero capito e accolto l'insegnamento di Dio. E invece quanti di loro diventarono miei discepoli! L’altro, chiunque esso sia, è un tesoro nascosto, tutto da scoprire, pieno di ricchezze, regalategli dal Padre mio…

3. E infine, caro amico, ricorda sempre che l’Amicizia è soprattutto Perdono.
Ai miei discepoli, nell'ultima cena, ho raccomandato due cose: di rimanere uniti a me e di volersi bene tra di loro: solo così avranno gioia piena e duratura.
Ho impegato anni per far capire che il cuore della legge è il perdono.
Prova anche tu a perdonare, ma veramente, con tutto il cuore.
lo ho fatto così e, insieme con me, tanti altri fratelli.
Iscriviti alla mia scuola del Perdono e vedrai…

Ciao e a presto!

P.S. Ricordati che Ti Voglio Sempre più Bene!

With Love... Gesù

LE BEATITUDINI DEI GIOVANI

Beato te che, povero in spirito,
non ti affanni a consumare continuamente come tutti i ragazzi della tua età.
Dio sarà la tua ricchezza

Beato te che, soffrendo per il male che c’è nel mondo,
ti lasci raggiungere dal dolore degli altri e aiuti chi è nel bisogno.
Dio ti darà la sua consolazione. 

Beato te che, avendo un cuore mite,
al male rispondi con il bene e ti sforzi di amare tutti.
Dio ti darà la comunione con lui. 

Beato te che, avendo fame e sete di santità,
non ti senti mai sazio di Dio e lo cerchi continuamente.
Dio ti darà la pienezza della vita.

Beato te che sei misericordioso
pronto a perdonare e a fare il primo passo.
Dio  sarà generoso nel perdonarti. 

Beato te che hai un cuore sincero e trasparente
incapace di doppiezza e falsità.
Dio ti farà dono della sua presenza.

Beato te che diffondi la pace
e costruisci un ambiente fraterno e solidale.
Dio ti considererà a pieno titolo suo figlio.

Beato te che consideri la sofferenza come normale compagna di viaggio
e non ti meravigli  delle calunnie, fraintendimenti e persecuzioni.
Dio è con te, ti proteggerà e ti difenderà sempre.

 




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